SEO per ecommerce: Strategie e tecniche di ottimizzazione

Martedì 11/04/2017 19:02

Dal momento che lo scopo intrinseco di un e-commerce risiede nell'attività di vendita online, la sua visibilità su Google è tutto. Se l’obiettivo, dunque, è quello di generare valore economico, creando una lunga e fruttuosa relazione virtuale con la clientela alla quale intendiamo rivolgerci, diventa fondamentale o meglio ancora essenziale, farci trovare e rispondere alla query generata dall'utente con il nostro risultato di ricerca.

Perciò, se vogliamo evitare che il nostro negozio online si trasformi in una delle tantissime cattedrali nel deserto che purtroppo popolano le seconde, terze e quarte pagine di Google, dobbiamo fare appello ad una strategia SEO friendly che ci permetta di migliorare la presenza online, rendendo il nostro store virtuale appetibile agli occhi degli utenti.

Infatti, non è utopico pensare di poter raggiungere posizionamenti migliori di quelli dei main competitor come Amazon o eBay, tuttavia è necessario fare una precisazione che potrebbe sembrare banale ma non lo è: trovarsi di fronte ad un progetto e-commerce è completamente diverso rispetto a un portale editoriale o a un sito corporate.

Per questo motivo, è importante comprendere le differenze e le peculiarità dell’ottimizzazione per i motori di ricerca di siti web che hanno come finalità principale la vendita online di prodotti o servizi.

 

Ne abbiamo parlato con un’esperta in materia: Daniela Caracciolo, SEO Specialist di Pro Web Consulting. L’agenzia sarà presente al prossimo NetComm Forum (Milano, 10-11 Maggio), fiera nazionale dedicata proprio all'e-commerce.

 

I 5 errori più comuni sui portali di e-shopping

Sebbene possano sembrare scontate, le attività più complicate e gli errori più comuni sono i seguenti:

  1. Mancata ottimizzazione del crawl budget;
  2. Tempi di caricamento delle pagine del sito troppo lunghi;
  3. Assenza o errata implementazione del tag rel="canonical" (molto importante per la gestione dei contenuti simili e l’eliminazione dei contenuti duplicati);
  4. Cattiva indicizzazione (da non confondere con il posizionamento) di tutte le pagine del sito;
  5. Versione mobile assente.

 

#1 Crawl Budget

Il crawl budget (come spiegato abbondantemente in questo articolo nel blog di Pro Web Consulting) non è altro che la quantità di risorse che il motore di ricerca destina alla scansione del nostro sito web.

Gli e-commerce hanno la peculiarità di utilizzare in sidebar una navigazione tramite filtri che spesso generano un’infinità di URL in maniera automatica.

La sfida, in questi casi, consiste nel comprendere quali siano le URL “utili” (ovvero ricercate o ricercabili dagli utenti) e bloccare tramite robots.txt quelle “inutili” (dal punto di vista SEO). Così facendo, i crawler trascorreranno tempo e utilizzeranno risorse per scaricare solamente le pagine importanti.

 

#2 Velocità di caricamento delle pagine

Ogni secondo è prezioso: molti studi autorevoli basati sulle dinamiche che inducono l’utente ad abbandonare il carrello in fase di check-out dimostrano che il tempo di caricamento della pagina risulta essere uno dei fattori che maggiormente contribuiscono all'abbandono. Nel grafico sottostante è ben chiaro come il tempo influisca sul comportamento dell’utente in maniera direttamente proporzionale:

Più alti saranno i tempi di caricamento e maggiore sarà la percentuale di abbandono. Pertanto uno dei punti fondamentali che analizzo e che consiglio di ottimizzare ai miei clienti e-commerce riguarda proprio la velocità di apertura delle pagine: per fare ciò mi affido principalmente allo strumento di Google, ovvero PageSpeed Insights. Si tratta di un tool gratuito che offre un’analisi delle performance delle pagine del sito, dando come output un punteggio relativo alla qualità della navigazione sia da desktop che da dispositivo mobile, fornendo soluzioni smart per migliorarne le prestazioni.

 

#3 Canonicalizzazione

Molto spesso gli e-commerce utilizzano le schede dei prodotti in vendita facendo un “copia e incolla” di quelle presenti sul sito del fornitore o content provider senza esclusiva.

A volte capita di riscontrare duplicazioni tra pagine diverse create per uno stesso prodotto, mi riferisco ad esempio a contenuti identici che differiscono per una sola variabile (es. diverso materiale, colore, taglia, quantità).

Se volessimo vendere un Hard Disk SSD nero ed il prodotto è disponibile nella versione da 250gb e da 500gb, sarebbe meglio creare due pagine differenti o una sola pagina per il singolo prodotto?

Non esiste una risposta universalmente valida, in entrambi i casi si può lavorare bene, l’importante è cercare di differenziare al massimo le due pagine rendendole uniche e di valore per gli utenti che lo visiteranno.

In presenza di contenuti duplicati, quasi sempre si posiziona la pagina con più autorevolezza (agli occhi di Google).

 

#4 Indicizzazione

Un altro elemento di distinguo dei siti di commercio elettronico è la complessa struttura dell’architettura delle informazioni.

Le possibilità di classificazione, la quantità di prodotti, il numero di pagine successive alla prima, le modalità di riordino delle categorie (per prezzo, popolarità, rilevanza), generano, in maniera fisiologica, pagine difficilmente raggiungibili dai bot.

Per questo motivo bisogna essere molto bravi a realizzare un sistema di pagine interconnesso che faciliti la crawlability.

 

#5 Ottimizzazione mobile

L’utente è sempre più mobile oriented e spesso questa tendenza viene sottovalutata dai webmaster che non prendono in considerazione lo sviluppo di una versione ottimizzata per i “dispositivi portatili”. D’altronde Google, che ha a cuore gli utenti che quotidianamente effettuano milioni di ricerche da questi device, qualche tempo fa (aprile 2015) ha lanciato un nuovo algoritmo, Mobilegeddon per l’appunto, che favorisce il posizionamento di siti mobile friendly per le ricerche su Google effettuate da smartphone e tablet. A tal proposito il consiglio è di effettuare un test su questo strumento di Google, che analizza se la tua pagina è ottimizzata per il mobile.  

 

Questi sono solo alcuni accorgimenti “macro” per migliorare il ranking del vostro sito: si tratta comunque di indicazioni che possono sortire enormi benefici se prese con la giusta considerazione e implementate con attenzione.

Articolo a cura di Pro Web Consulting

 


Hai bisogno anche tu di promuovere la tua azienda?

Per avere maggiori informazioni contattaci via mail all'indirizzo sara.duranti@seedble.com o su info@spremutedigitali.com


 



Fonte: www.spremutedigitali.com