Arc Browser: cos’è, come funziona e perché se ne parla tanto

Mercoledì 04/10/2023 17:31

Sembrava di aver visto tutto o quasi nel mondo dei browser Web e invece arriva Arc Browser a spazzare via, almeno sulla carta, le “convenzioni” con le quali eravamo abituati a interfacciarci. Il browser è diventato uno strumento sempre più centrale nelle nostre attività quotidiane, sia che lo si utilizzi da un dispositivo mobile che da desktop. Non è più qualcosa-che-mostra-HTML ma un oggetto sempre più completo che supporta decine e decine di standard, tecnologie diverse, che integra funzionalità evolute e che sostiene l’esecuzione di applicazioni Web di fatto paragonabili ai programmi nativi installati sul dispositivo. I browser caricano anche WASM, formato binario a basso livello che funge da bytecode eseguibile su una “macchina virtuale” all’interno del browser stesso. Impensabile soltanto alcuni anni fa.

L’idea alla base di Arc Browser

La startup newyorkese The Browser Company ha presentato ad aprile 2022 il suo Arc Browser, un programma che permette di navigare sul Web mettendo al centro l’utente. A marzo 2023, l’azienda guidata da Josh Miller e Hursh Agrawal ha presentato la versione per macOS per poi rilasciare, a luglio, quella per i dispositivi iOS. Entro fine 2023, stando a quanto rivelato, dovrebbe essere pubblicata la versione per Windows: attualmente, visitando il sito ufficiale del progetto, è possibile iscriversi alla lista di attesa per essere informati della disponibilità di Arc Browser per Windows.

Arc ridisegna l‘esperienza degli utenti online lasciando loro pieno potere nel decidere quali parti di una pagina Web mettere in evidenza e in che modo. La novità più importante è probabilmente l’interfaccia che elimina tutti gli elementi superflui: anche Google Chrome era nato così, poi il browser si è arricchito di tanti nuovi strumenti.

L’idea alla base di Arc Browser è quella di creare un sistema operativo per Internet. Ai “puristi” e ai tecnologi può sembrare un’affermazione fuori luogo. Il Web, infatti, è uno dei tanti servizi fruibili attraverso la rete. Ma non esiste soltanto il Web: email, messaggistica, controllo remoto, VoIP e videoconferenze, FTP, Telnet e SSH sono sono alcuni (pochi) esempi.

Parlare di sistema operativo, inoltre, è un po’ eccessivo: in primis perché ci troviamo dinanzi a un browser, un’applicazione che certamente non è caricata all’avvio del dispositivo e che non si occupa di gestire le risorse hardware e software disponibili sulla macchina. Gli sviluppatori di Arc Browser vogliono semplicemente sostenere che il loro programma non si limita a gestire la navigazione sul Web ma si propone come un valido ausilio per ogni tipo di attività svolta ogni giorno da ciascun utente.

Il browser deve adattarsi alle esigenze quotidiane dell’utente, senza più scuse

L’obiettivo è fare in modo che sia il browser ad adattarsi all’utente e non il viceversa, cosa che – sempre secondo The Browser Company – è del tutto avulsa dalle logiche dei giganti dell’industria.

La rete Internet e i servizi offerti hanno subìto una continua evoluzione, in alcuni casi addirittura vorticosa. Mentre tutti gli strumenti software stanno cambiando in meglio, con caratteristiche più collaborative, interfacce flessibili e funzionalità potenti, il browser fa ancora in gran parte quello che faceva 25 anni fa.

Miller e Agrawal spiegano che, spesso, tendiamo ad attribuire a noi stessi la colpa dei difetti del browser. Quando il browser ha un numero enorme di schede aperte, ci definiamo inefficienti; quando ci distraiamo online, diciamo a noi stessi che abbiamo bisogno di più disciplina; quando non riusciamo a trovare un URL, pensiamo di essere disorganizzati. Dovrebbe essere invece il browser a farsi carico di questi problemi.

Cos’è Arc Browser e quali sono le sue principali funzionalità

Iniziamo subito col dire che anche Arc Browser è basato sul progetto open source Chromium. Il motore di rendering che si occupa di visualizzare correttamente tutti gli elementi che compongono qualsiasi pagina e applicazione Web è quindi sempre il solito, lo stesso usato ad esempio da Chrome ed Edge.

Arc Browser propone una barra laterale che contiene tutte le parti essenziali dell’interfaccia, inclusa la barra di ricerca, l’elenco delle schede aperte e i segnalibri. La barra laterale ospita anche i controlli per la riproduzione audio e video, i pulsanti per l’accesso a specifiche applicazioni Web, un meccanismo per organizzare le schede e recuperarle rapidamente.

Spaces

Nel caso di Arc Browser è il “contenitore” che cambia radicalmente: innanzi tutto, l’interfaccia offre ampio spazio ai contenuti e all’organizzazione degli stessi. La funzionalità chiamata Spaces consente di organizzare tutto ciò che si fa online – lavoro, studio, hobby – tutto in una sola finestra. È possibile passare dall’una all’altra modalità di visualizzazione all’occorrenza, in modo da avere il più possibile ordinati e immediatamente accessibili tutti i contenuti che interessano.

Split Screen e temi

Strumenti come Split Screen consentono di trovare la configurazione perfetta del browser per ogni occasione. Mentre un browser come Edge sta iniziando adesso a introdurre timidamente la possibilità di dividere la finestra di navigazione, Arc Browser non soltanto nasce “di serie” con questa possibilità ma consente di mostrare qualunque tipo di contenuto nei “pannelli” accessori. I temi, poi, consentono di personalizzare l’interfaccia del browser sia dal punto di vista cromatico che con l’intento di migliorare l’accessibilità dei contenuti.

Personalizzazione della grafica dei siti Web con Boost

Cosa non semplice da fare con altri browser concorrenti, se non installando particolari addon, la funzionalità Boost di Arc Browser permette di cambiare l’interfaccia grafica di un sito, nascondendo parti della pagina Web oppure enfatizzandone altre. È inoltre possibile intervenire direttamente sui font e sulla dimensione dei caratteri.

La Command bar di Arc Browser, inoltre, permette di navigare facilmente tra le schede aperte e le attività recenti in modo da individuare a colpo d’occhio ciò che serve di volta in volta.

Funzionalità avanzate e integrazione con altri prodotti

La “creatura” realizzata da The Browser Company integra inoltre molteplici strumenti: ci sono quelli per prendere appunti, le lavagne collaborative, l’integrazione con i principali strumenti per le videoconferenze come Google Meet.

Il browser offre una speciale modalità picture-in-picture che non si limita a visualizzare in una piccola finestra, sovrapposta alle pagine Web, video e altri tipi di contenuti multimediali ma consente di visualizzare il flusso video di un meeting online mentre si continua a navigare sul Web.

Tutela della privacy

Arc Browser nasce, a detta dei suoi sviluppatori, tenendo al primo posto la privacy e la riservatezza dei dati degli utenti. L’azienda sviluppatrice non conosce i siti Web che visitano gli utenti, non raccoglie informazioni su ciò che viene digitato all’interno del browser, non vende alcun dato a soggetti terzi.

Nella pagina sulla privacy sono indicate le informazioni comunque registrate: dati del profilo o di contatto forniti dall’utente, dati del dispositivo e dati di utilizzo del prodotto.

Il problema di fondo è che Arc Browser non è open source: allo stato attuale, sebbene gli sviluppatori abbiano intenzione di orientarsi in tal senso, non esiste un repository pubblico con il codice sorgente. Si tratta di una mancanza non da poco che una larga fetta di utenti non tollererà a lungo, a meno che le cose non siano destinate a cambiare in futuro. E ciò nonostante la buona impressione complessiva che ha destato Arc Browser.

Intelligenza artificiale e Arc Max

All’inizio di ottobre 2023, gli sviluppatori di Arc Browser hanno trasmesso un lungo video su YouTube che in maniera spiritosa, annuncia ulteriori novità in arrivo. Senza visualizzare tutto il video, ci si può concentrare sulla parte che va da 7’25” a 13’35”: contiene tutte le informazioni chiave sul futuro del nuovo browser Web.

Con l’appellativo Arc Max, gli sviluppatori fanno riferimento a una serie di innovazioni che entrano a far parte del browser e che traggono massimo vantaggio dagli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale.

Anteprima di 5 secondi

Per ridurre il numero di clic sulle pagine Web, basta portare il puntatore del mouse su un risultato di ricerca per ottenere un riassunto del suo contenuto. Una speciale funzione basata sull’intelligenza artificiale, consente di ottenere un’anteprima di ciò che si troverà visitando una pagina Web, prima ancora di aprirla davvero.

Tidy Tab Tiles

Quando si stanno cercando informazioni su un preciso argomento, spesso ci si trova con il browser pieno zeppo di schede. Si supponga ad esempio di essere alla ricerca di un nuovo telefono da acquistare: si apre Amazon ed ecco che il browser si riempie di schede, un po’ come nell’immagine di seguito.

Con Tidy Tab Tiles, Arc Browser si occupa di rinominare le schede aperte mostrando subito le informazioni che contano quanto sono posizionate nella colonna di sinistra.

Tidy Downloads

Quando si scaricano file dal Web, di solito si pone ben poca attenzione al loro nome. Così, la cartella Download tende a diventare un contenitore disordinato per qualunque tipo di contenuto. Con Tidy Downloads, Arc Browser permette di creare un file che, nel nome, contiene riferimenti espliciti alla sua provenienza e al suo contenuto.

Ricerca nella pagina sostenuta dai modelli generativi

Premendo la combinazione di tasti CTRL+F, appare quella che è non soltanto una casella di ricerca ma un campo intelligente che consente di avanzare ad Arc Browser domande esplicite sul contenuto di una pagina Web.

A quanto sembra, per adesso Arc Browser pare appoggiarsi ai modelli GPT di OpenAI quando da molte parti viene suggerito di virare verso le molteplici alternative open source che stanno spuntando oggi sul mercato. L’intelligenza artificiale analizza il contenuto della pagina e mostra anche il punto esatto del documento che contiene le risposte al quesito dell’utente.

La stessa Command Bar del browser, inoltre, è in grado di interfacciarsi con ChatGPT per rispondere a qualunque domanda dell’utente usando il chatbot di OpenAI.



Fonte: www.ilsoftware.it