Strategie per aumentare la visibilità professionale

Domenica 21/05/2023 13:31

La leadership non è qualcosa di innato, ma un insieme di comportamenti e azioni che si possono apprendere. Soprattutto, la leadership va comunicata in modo corretto ed efficace

I leader hanno bisogno di essere visibili per avere un impatto sia all’interno sia all’esterno  dell’organizzazione alla quale appartengono.

Esistono una serie di strategie utili per aumentare la propria visibilità professionale in relazione alla leadership.

Costruirsi una reputazione come leader ed esperto in uno specifico settore richiede un approccio strategico, ed è un vero e proprio lavoro che si aggiunge alla sfera dei propri compiti abituali.

Per diventare una tra le prime persone a cui il pubblico di riferimento pensa quando ha bisogno di aiuto o informazioni, è fondamentale gettare basi solide, condividendo una serie di contenuti adatti a trasmettere precise competenze e professionalità.

La leadership non andrebbe mai tenuta per sé, pensando che in qualche modo aiuti magicamente a fare carriera. Partiamo dalle basi per capire come fare a mostrare le proprie abilità professionali.

Cosa significano i concetti di leader e leadership

I concetti di leader e leadership non sono la stessa cosa, benché siano strettamente correlati. Generalmente, si definisce leader una persona naturalmente dotata delle capacità e delle qualità tipiche di qualcuno o qualcuna in grado di ricoprire una posizione di potere. 

Leadership, invece, è un termine che identifica un ruolo che chiunque può assumere, a patto di conoscere i comportamenti da mettere in atto e acquisire le giuste competenze.

Siamo abituati ad associare il concetto di leadership al top management, ma non è per forza così. Anche gli studenti o le persone che ricoprono ruoli secondari all’interno della gerarchia di un’azienda possono avere doti di leadership degne di nota.

Ha capacità di leadership chi prende l’iniziativa, mostra interesse per quello che fa e persegue una missione con competenza. Solitamente chi ha leadership è in grado di identificare, affrontare e collaborare alla risoluzione di problemi complessi.

Avere capacità di leadership significa anche essere bravi nella pianificazione e nella gestione del rischio e degli imprevisti. Più in generale, competenze verticali in uno specifico settore e capacità empatiche sono tipiche doti di leadership, fermo restando che esistono molte definizioni diverse di questo concetto.

Perché è importante la leadership dentro e fuori dall’azienda

Quando c’è caos, quando la situazione è incerta, coloro che sanno esercitare la leadership rappresentano un punto di riferimento, un’oasi di calma per tutte le persone coinvolte. Ma non solo.

La leadership è qualcosa in grado di creare e/o trovare soluzioni creative ai problemi, per questo rappresenta una risorsa molto preziosa per le aziende e i progetti di business, indipendentemente dal loro stadio di sviluppo. La leadership è preziosa poi per il benessere della società nel suo complesso.

Oggi le doti di leadership sono molto ricercate da qualunque realtà, imprenditoriale e non.

Grazie a una visione di leadership ben strutturata, è possibile comunicare i valori di un’azienda, di un’associazione, di una comunità, motivando le persone a lavorare sempre al meglio delle proprie capacità, con l’obiettivo di trasformare quelle che sono “solo” visioni e aspirazioni in realtà concrete.

Quali sono i vantaggi della leadership visibility

Nella realtà in cui viviamo, dove informazioni e conoscenze sono alla base del sistema economico, una persona capace di trasmettere la propria leadership può non solo attirare talenti ma anche dare a tutti coloro che lavorano con lui o con lei la forza per realizzare le imprese più difficili.

Il capitale umano è il fattore differenziante tra successo e insuccesso, come gli startupper sanno bene. La leadership non è che un insieme di tool in grado di valorizzare il capitale umano, creando (appunto) le giuste condizioni per il successo.

Inoltre, se correttamente comunicata, la leadership attira clienti e partnership di valore.

Una volta chiarito perché è importante comunicare e trasmettere la leadership, cerchiamo di vedere insieme come farlo. 

Il pubblico di riferimento

Per aumentare la visibilità professionale bisogna sempre partire dal proprio pubblico di riferimento. È necessario cioè capire chi sono coloro ai quali comunicare le proprie competenze di leadership e quali sono gli obiettivi da perseguire

Senza dubbio, soprattutto se proponiamo uno o più servizi, il nostro target sono i potenziali clienti ai quali vorremmo vendere le nostre consulenze.

Ma le prime persone a cui comunicare le nostre competenze di leadership sono coloro con i quali siamo già in contatto: colleghi, superiori, clienti acquisiti, fornitori. Sono le persone con cui entriamo in contatto quotidianamente, che fanno parte della nostra azienda e di tutte le realtà collegate a essa.

Gli strumenti concreti per aumentare la visibilità professionale sono molto semplicemente tutti quei contenuti che possiamo condividere tramite il nostro blog (se ne abbiamo uno) e i diversi canali che ci rappresentano, a partire dal profilo su LinkedIn.

Ognuna delle persone con cui lavoriamo, siamo in contatto per lavoro e che magari ammiriamo per le sue abilità e competenze dovrebbe sapere cosa facciamo e quali sono le nostre abilità.

Serve un piano strategico

Comunicare la leadership non è qualcosa che si possa fare a casaccio: bisogna iniziare con calma, pianificando step by step. Serve un piano strategico per evitare di fare un buco nell’acqua. 

Indipendentemente dall’obiettivo primario per cui vogliamo comunicare le nostre doti di leadership, è importante conoscere preferenze e abitudini delle persone di cui vogliamo conquistare la fiducia per capire come, quando e su quali canali comunicare.

Ricordiamoci, inoltre, che si tratta di un compito che dovremo portare avanti con costanza per un lungo periodo di tempo: la comunicazione della leadership va coltivata, altrimenti decade.

Pure la frequenza con la quale comunichiamo ha la sua importanza. Più riusciremo a essere sia efficienti sia frequenti e costanti, prima vedremo dei risultati. L’ideale sarebbe condividere almeno un contenuto al giorno, meglio se più di uno.

Se vediamo che qualcosa non funziona, mettiamola da parte, non sprechiamo energie inutili. E se quello che stiamo facendo non ci permette di raggiungere l’audience con la quale abbiamo bisogno di entrare in contatto, archiviamo la strategia che abbiamo pianificato per provare nuove strade.

Quali canali scegliere

Come abbiamo sottolineato, per comunicare efficacemente le nostre doti di leadership, non possiamo pensare che sia sufficiente condividere un contenuto ogni tanto, ma dobbiamo investire una parte consistente del nostro tempo.

Anche per questa ragione è bene non esagerare con il numero di canali, ma concentrarsi su un massimo di tre piattaforme. Privilegiare LinkedIn è sempre una buona idea, dal momento che parliamo di visibilità professionale.

Se il nostro obiettivo sono i colleghi o i capi dell’azienda nella quale già lavoriamo e se la società ha un canale di comunicazione interno anche questo (ovviamente) va preso in considerazione. Parlare ai colleghi durante le riunioni, farsi coinvolgere negli eventi corporate o nelle attività di formazione per i nuovi arrivati, sono tutti strumenti ottimi per esercitare e comunicare la leadership.

Sfruttiamo ogni occasione in cui possiamo fare da ambassador per la nostra azienda: senza dubbio le persone ricorderanno quello che raccontiamo sulla società ma al tempo stesso avremo la possibilità di costruire il nostro brand personale.

La capacità di comunicare con efficacia giova all’azienda ma anche alla visibilità dell’individuo come professionista. 

Muovere i primi passi per comunicare la leadership

Partiamo con un esercizio pratico. Scriviamo 15 nomi di persone che conosciamo e che ammiriamo dal punto di vista lavorativo. Accanto al loro nome proviamo a mettere nero su bianco quali sono le loro modalità di comunicazione della leadership.

Cerchiamo poi di rispondere a queste domande per ciascuno dei nomi che abbiamo scritto.

  • Perché lo/la ammiriamo?
  • Quali sono le azioni strategiche che ha messo in campo per farsi conoscere come mentor o leader all’interno del settore di riferimento?
  • C’è un qualche tipo di pattern che identifichiamo nelle azioni che mette in campo per comunicare la leadership?

Successivamente, cerchiamo di capire cosa possiamo fare nostro e applicare per noi stessi.

Attenzione: Non ha molto senso prendere come esempio leader noti a livello mondiale o che operano in settori molto distanti dal nostro. Scegliamo invece professionisti che si trovano là dove vorremmo essere fra cinque o dieci anni. Persone che abbiano un livello di visibilità maggiore del nostro ma che possiamo ragionevolmente raggiungere.

Fare bene il proprio lavoro non è sufficiente

Vogliamo essere il primo individuo a cui tutti pensano quando hanno un certo tipo di dubbi e problemi? Vogliamo diventare dei mentor di riferimento in relazione a specifici problemi e domande?

Dobbiamo conquistare uno spazio nella mente del nostro target di riferimento, che deve sapere esattamente chi siamo, cosa facciamo e cosa pensiamo. Oggi non è più sufficiente “fare bene il proprio lavoro” per acquisire un buon livello di visibilità professionale.

Soprattutto in un mondo in cui il lavoro è sempre più frammentato e non ci si trova nello stesso spazio con colleghi e clienti, ma ci si collega da remoto ciascuno dal proprio ufficio. Come dicono gli inglesi “you need to stand out to be outstanding”

Di conseguenza, soprattutto all’inizio del percorso intrapreso per aumentare la nostra visibilità professionale, ogni post, ogni articolo che scriviamo, video o podcast girato, in breve ogni contenuto che condividiamo dovrebbe essere realizzato con questo obiettivo. 

Social network sì, Linkedin in primis

Quando si pensa alla visibilità il primo “luogo” che viene in mente è la piazza virtuale di Internet. Molti dei professionisti che oggi possono contare su un’importante visibilità e riconoscibilità hanno costruito la propria leader visibility attraverso i social network.

La buona notizia è che, quando si parla di personal branding, non è necessario investire fin da subito  in pubblicità. Possiamo quindi usare LinkedIn (che sicuramente è uno strumento da privilegiare per tutta una serie di settori), Facebook, Instagram, YouTube, Twitter e TikTok in maniera gratuita.

L’aspetto più dispendioso è quello che riguarda il tempo che dovremo investire per creare contenuti di qualità, in linea con i bisogni del nostro target e con il linguaggio della piattaforma.

Sfortunatamente, non sempre sarà possibile raggiungere l’intera audience usando una sola piattaforma. Molto probabilmente dovremo selezionarne almeno due, cosa che renderà il nostro lavoro più impegnativo.

Podcasting, videocasting, blogging

Altre forme di nuovi media molto utili (e relativamente poco costose) per acquisire e coltivare la leadership visibility sono i podcast, i video e i blog. Possiamo, se ne abbiamo il tempo e i mezzi, aprire un canale di podcasting o videocasting o ancora un blog. 

Con la consapevolezza che ci vorranno mesi per far crescere la nostra audience: almeno quattro, più spesso sei, per iniziare ad avere un seguito soddisfacente. E che dovremo invogliare le persone ad ascoltarci, guardarci o leggerci. Come? Invitando le persone attraverso i canali social e le newsletter. 

Oggi sta crescendo significativamente il seguito delle newsletter inviate tramite LinkedIn, per fare un altro esempio di strumento utile.

In alternativa, o in contemporanea, facciamoci ospitare da trasmissioni affini, che possano essere interessate a quello che abbiamo da raccontare. In questo modo avremo accesso al pubblico delle realtà che ci ospitano, facendo davvero poca fatica. Questo perché non dovremo occuparci della produzione, dell’editing o della promozione dei contenuti.

Per quanto riguarda i contenuti scritti, proviamo a proporre i nostri articoli a blogger e testate specialistiche che si occupano del nostro settore di riferimento. Saranno felici di ospitarci se siamo in grado di offrire loro un punto di vista originale e la nostra esperienza.

Trovare il coraggio di proporsi

Se stiamo già costruendo la nostra brand visibility, sicuramente saremo abituati a postare sui social network contenuti focalizzati su determinati argomenti inerenti la nostra professione. 

Di conseguenza, podcaster, videocaster e blogger saranno invogliati a invitarci nelle loro trasmissioni o sulle pagine dei loro siti, perché sapranno che abbiamo competenze di loro interesse e che sappiamo come ingaggiare le persone su certe tematiche.

Invitiamo tutti coloro che ci seguono sui social network ad ascoltare, guardare o leggere le trasmissioni e le pagine che ci ospitano. Se riusciamo a coinvolgere l’audience che abbiamo raccolto, per quanto ancora piccola, verremo invitati sempre più facilmente come ospiti.

Sul web possiamo trovare centinaia di podcast, videocast e blog potenzialmente interessati a noi e ai nostri contenuti, per aumentare la visibilità professionale è fondamentale mettere da parte la timidezza e proporsi, magari direttamente con un messaggio su LinkedIn.

Ogniqualvolta avremo una trasmissione a cui partecipare, anche se conosciamo l’argomento a memoria, ritagliamoci sempre del tempo per prepararci al meglio: più siamo confidenti più aumenta la percezione della nostra leadership.

Ogni puntata o articolo realizzato potrà essere usato più e più volte, ricondiviso, citato, mostrato a tutti per accrescere la nostra visibilità, promuovere noi stessi e fare personal branding.

Ricordiamoci che chi realizza una trasmissione podcast o videocast e chi si occupa del piano editoriale di un blog è sempre in cerca di nuovi ospiti o autori, quindi la nostra proposta, se è di valore, verrà sicuramente accettata.

Libri, presentazioni, convegni 

Comunicare la leadership, come abbiamo visto in questo articolo, non richiede necessariamente di “mettere in piedi” strumenti costosi o complessi. Tutto dipende però dal target e dal settore di riferimento.

Potremmo essere in qualche modo costretti a creare un blog, scrivere una guida, organizzare un tour di presentazione del libro sul territorio o affidarci ai media tradizionali per acquisire maggiore visibilità. Soprattutto in settori in cui c’è tanta concorrenza ed è quindi necessario “fare le cose in grande” per farsi notare.

Molti consulenti, indipendentemente dal settore, hanno scoperto l’utilità di scrivere delle guide che racchiudano il proprio pensiero e raccontino le proprie modalità di mentorship. Chi legge una guida di questo genere può trasformarsi in un cliente e viceversa. 

I clienti già acquisiti spinti dalla curiosità e dalla comodità di poter rileggere alcuni metodi e consigli leggono la guida e la consigliano ad altri.

Spesso, nel corso delle presentazioni del libro sul territorio, si stringono nuove relazioni professionali, accrescendo ulteriormente la visibilità. Un libro è un biglietto da visita molto potente.

Anche partecipare a convegni, fiere e TedTtalks è un ottimo modo per comunicare le proprie doti di leadership. Il fatto stesso di essere su un palco, di essere stati ingaggiati da qualcuno per parlare, trasmette al pubblico intero il messaggio che siamo persone autorevoli. Si chiama effetto spotlight.

Chi ci ascolta dal pubblico penserà inevitabilmente che abbiamo “già raggiunto la vetta” per il solo fatto che siamo sul palco, e darà per scontato che siamo esperti del tema di cui parliamo.

Focalizzarsi sul ROI

Indipendentemente dalla forma e dal media che scegliamo per trasmettere il nostro messaggio, è fondamentale che tale messaggio sia adatto a veicolare quello che davvero vogliamo comunicare. Ottenere visualizzazioni, clic o commenti da persone che non sono in target, infatti, non ci servirebbe a nulla.

Ricordiamoci, infine, che anche se ci piacerebbe tenere un blog, realizzare una trasmissione podcast, girare una serie di video e contemporaneamente postare su LinkedIn, Facebook e Twitter per raccontare a più persone possibile le nostre capacità di leadership e diffondere le nostre conoscenze, il nostro tempo è limitato.

Di conseguenza, dobbiamo per forza fare delle scelte, anche se non è facile. Sul medio e lungo periodo prendere una decisione su quale sia la migliore strategia di comunicazione ed evitare di impegnarsi in modo eccessivo su più fronti darà i suoi frutti. Focalizziamoci sul ROI, ovvero sul Return On Investment, senza passare le nostre notti in bianco a scrivere contenuti come dei pazzi.

Piuttosto che pensare di investire in un nuovo canale, come abbiamo già anticipato, proviamo a farci ospitare, ad esempio, in una trasmissione podcast o in un canale video già noti nel nostro settore. 

Interagiamo con persone sui social media che scrivono contenuti virali, anziché spendere tutte le nostre energie per cercare di essere virali a nostra volta, quando ancora non abbiamo le forze per farlo.

Dobbiamo inevitabilmente procedere per prove ed errori, con la consapevolezza che non sempre otterremo i risultati voluti. Ottimizziamo il nostro tempo e le nostre risorse economiche, con l’accortezza di tenere sempre a mente gli obiettivi che ci guidano.

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Fonte: www.spremutedigitali.com